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Qualunque appassionato di aviazione che in Svezia dovesse trovarsi a passare dai dintorni di Göteborg, dovrebbe prendere in seria considerazione l'idea di ritagliarsi qualche ora di tempo per una visita all'Aeroseum, un museo aeronautico davvero molto interessante che si trova a circa dieci chilometri a nord della città, facilmente raggiungibile in macchina o con il bus della Linea 35.

Situato nelle immediate vicinanze del sedime dell'aeroporto di Säve, oggi meglio conosciuto come Göteborg City Airport, ha la particolarità di risultare pressoché "invisibile" dall'esterno. Il museo infatti è quasi interamente sotterraneo, e si sviluppa all'interno di quella che è stata una importante base della componente aerea delle Forze Armate Svedesi fino alla fine del 1969, le cui strutture si sviluppavano sottoterra per garantirne la sopravvivenza in caso di conflitto. L'unico indizio che ne annuncia la presenza sembra essere costituito da un solitario Saab Draken posizionato come "Gate Guardian" insieme ad un'asta su cui sventola la bandiera del museo, su un prato all'altezza dell'incrocio stradale che conduce all'ingresso.

Dopo una breve camminata (circa dieci minuti, se non si arriva con la macchina), si giunge ad una strada in discesa che ad una ispezione più accurata risulta essere una delle tre vie di rullaggio che collegavano le gallerie sotterranee al sistema di bretelle e alle piste della base, permettendo ingresso e uscita di mezzi e velivoli.

Alla fine della discesa, sotto il livello stradale, si arriva quindi al cospetto delle massicce porte corazzate che permettono l'ingresso nella struttura. Attraversarle non significa solo entrare nel museo, ma letteralemnte tornare indietro nel tempo, perché nonostante gli anni trascorsi, ben poco è cambiato da quando quelle gallerie erano operative. Gli odori, gli ambienti ristretti, la luce artificiale, rendono la visita una esperienza particolare, altamente suggestiva e coinvolgente.

Il sito era già attivo durante la Seconda Guerra Mondiale, inaugurato nel 1942 e sede del Göta Wing (F9), anche se allora gli shelters scavati nella montagna erano solo al livello del suolo.

E' infatti dopo l'avvento della minaccia nucleare che si decide di procedere alla realizzazione di un nuovo complesso di gallerie sotterranee, situate fino a 30 metri sotto il livello stradale e completate nel 1955, in appena cinque anni, per una superficie complessiva di 22000 mq.

All'epoca sulla base era in servizio il Saab 29 Tunnan, un esemplare dei quali è tra i velivoli esposti nel primo tratto della galleria che fungeva da via di rullaggio per i velivoli operativi e che è rimasto in servizio con il reparto per circa dieci anni.

Procedendo lungo la galleria principale e quelle secondarie è possibile trovare un importante assortimento dei principali velivoli da combattimento sia ad ala fissa che rotante (quelli che ovviamente sono dimensionalmente compatibili con le gallerie che li ospitano) che hanno servito sia nella Flygvapnet che negli altri corpi militari e paramilitari delle Forze Armate Svedesi.

Il modello probabilmente più significativo e numericamente più presente è il Saab 35 Draken, macchina nata e sviluppatasi in piena Guerra Fredda, esposta nelle varie versioni sia nella classica livrea a due toni di verde che nell'ultima colorazione interamente grigia da superiorità aerea.

Utilizzato a lungo dall'aviazione Svedese praticamente in tutti i ruoli e in numerosi reparti, non ha avuto particolare fortuna di vendita all'esportazione (solo l'Austria, la Finlandia e la Danimarca lo hanno adottato), principalmente a causa della severa politica svedese di controllo delle esportazioni di materiale bellico. Resta comunque una macchina estremamente valida, divenuta con il tempo un icona aeronautica di quel periodo storico.

Da notare come alcuni dei velivoli esposti siano presentati con il tettuccio aperto, mentre una scala di servizio permette di affacciarsi per ammirarne la strumentazione - rigorosamente analogica - e in alcuni casi di prendere posto in cabina.

L'asset più recente, uno JAS-39 Gripen (per la precisione il secondo prototipo, che ha volato per appena 461 ore ed è stato usato per i test sui sistemi di controllo) non ancora visibile durante la nostra visita, dopo un lungo periodo di restauro e preparazione è stato presentato al pubblico ed esposto a partire dai primi di Dicembre del 2022.

Non mancano comunque esemplari meno conosciuti e per noi più "esotici", come il Saab 32 Lansen, esposto insieme al suo armamento standard o il magnifico Saab 37 Viggen, assolutamente impressionante per la sua mole, specie in ambienti più ristretti come quelli dell'Aeroseum.

E' presente anche un discreto assortimento di motori aeronautici, missili, armamenti di caduta, tute, ma anche mezzi di servizio, da quelli in uso per la movimentazione dei velivoli nelle gallerie a quelli per il rifornimento, fino ai mezzi anticendio e di soccorso.

Sono state allestite anche alcune mostre tematiche, per lo più fotografiche, ma anche interattive, che spaziano dalla storia del sito e della costruzione delle gallerie sotterranee, alla presenza sulla base della Guardia Costiera, fino ad arrivare ai sistemi di comunicazione aeronautici.

Naturalmente è presente un area gioco dedicata ai bambini, che possono usufruire (insieme ai bambini "più grandi" che spesso li accompagnano) anche di un notevole assortimento di simulatori di volo e di un piccolo ma fornito negozio a tema.

Di una certa rilevanza anche la presenza di numerosi velivoli storici civili che vengono restaurati e manutenuti, così come i mezzi militari, da un nutrito gruppo di appassionati e volontari che si adopera perché la storia di questo sito e l'eredità storica che questi velivoli rappresentano, non vada perduta.

L'attività di prima linea è terminata nel 1969 anche se l'aeroporto di Säve ha continuato ad ospitare reparti militari e della Guardia Costiera fino al 2004, anno in cui, con lo scioglimento dell'ultimo reparto di elicotteri ivi ospitato, la presenza militare è venuta a cessare completamente.

Per alcuni anni, dal 2001 al 2014, è diventato scalo per alcune compagnie low-cost (Ryanair e Wizzair in primo luogo), ma a seguito dei danni alla pista e alle vie di rullaggio causate dall'uso continuo da parte di velivoli relativamente pesanti e dei costi esorbitanti che le riparazioni (o meglio il rifacimento) avrebbero comportato, in assenza di finanziamenti si è deciso di chiudere l'aeroporto al traffico commerciale, che è stato spostato sullo scalo di Landvetter.

Oggi l'aeroporto è aperto per i soli voli turistici e ospita due Aeroclub, una piccola scuola di volo, e un distaccamento di elicotteri della Polizia. L'Aeroseum ne è quindi parte integrante e non possiamo che suggerirvi di visitarlo.

Troverete direttamente sul sito istituzionale del museo https://aeroseum.se/ tutte le informazioni necessarie per programmare la vostra visita.

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