L'India, oltre ad essere una dei paesi più densamente popolati al mondo, ha una storia aeronautica di tutto rispetto. La principale industria aeronautica nazionale è la HAL - Hindustan Aeronautics Limited, di proprietà dello Stato indiano e fondata nel 1940, prima ancora della proclamazione di indipendenza dalla Corona britannica.
Con l'inizio delle ostilità nel teatro del Pacifico, durante la Seconda Guerra Mondiale, la HAL ha iniziato la costruzione su licenza di velivoli di progettazione americana, nello specifico i Curtiss P-36 "Hawk" e i Vultee A-31 "Vengeance" destinati all'impiego con le forze aeree indiane durante il conflitto.
La costruzione su licenza di velivoli di progettazione occidentale è proseguita anche nel dopoguerra in particolare con i velivoli di produzione inglese, a partire dal de Havilland "Vampire", per proseguire con il Folland "Gnat e il SEPECAT "Jaguar", solo per nominarne alcuni, e si può quindi affermare senza tema di smentita che buona parte dei velivoli impiegati dai vari corpi forze armate Indiane siano stati assemblati dall'industria locale.
Questa lunga tradizione ha permesso alle maestranze locali di acquisire il know-how tecnologico che ha portato oggi la HAL ad essere uno dei maggiori produttori al mondo nel settore aeronautico, spaziale e della difesa. L'attività della società attualmente va ben al di là della sola manutenzione e produzione di velivoli su licenza destinati alle forze armate indiane.
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Si estende invece già a partire dai primi anni cinquanta, alla realizzazione di aerei, elicotteri e sistemi di difesa di propria progettazione e destinati sia al mercato interno che all'esportazione.
Il primo velivolo interamente progettato e costruito dalla HAL è lo HT-2 un monomotore monoplano ad ala bassa da addestramento basico (vagamente rassomigliante al nostro Fiat G.46 ma con dimensioni e prestazioni leggermente inferiori) costruito a partire dal 1953 in 172 esemplari come sostituto nelle scuole di addestramento primario Indiane (sia militari che civili) del de Haviland "Tiger Moth".
Il velivolo ha avuto anche un successo all'esportazione, con 12 esemplari acquistati dall'Aeronautica del Ghana e utilizzati fino a metà anni settanta.
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Tuttavia è con lo HAL HF-24 "Marut" ("Spirito della Tempesta"), che l'industria locale entra nel ristretto club delle nazioni capaci di progettare e costruire in autonomia velivoli a getto.
Cacciabombardiere leggero progettato da un team di ingegneri guidato da Kurt Tank (il progettista tedesco del Focke-Wulf Fw.190), ha volato per la prima volta nel 1961.
Sebbene il velivolo, costruito in ben 147 esemplari, non abbia avuto alcun successo all'esportazione, è stato comunque il primo velivolo di produzione asiatica di questa tipologia a superare la fase di sviluppo e ad entrare in servizio operativo, servendo fino alla metà degli anni ottanta nella Indian Air Force e partecipando con buoni risultati alla guerra Indo-Pakistana del 1971.
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Al "Marut" sono succeduti altri programmi, tra i quali quelli dello Ajeet, una evoluzione locale del Folland "Gnat", già costruito su licenza dalla HAL, ed in tempi più recenti dal "Tejas" un caccia leggero prodotto in 40 esemplari per le forzee aeree indiane, sviluppato dal progetto LCA (Light Combat Aircraft) e in corso di ulteriore evoluzione come "Tejas Mk.2" un caccia multiruolo leggermente più grande e pesante, che dovrebbe essere acquistato in circa 120 esemplari e potenzialmente sostituire, nelle intenzioni dell'Aeronautica, i "Jaguar", i Mirage 2000 ed i Mig-29 attualmente utlizzati dalla Indian Air Force, caso in cui si renderebbe necessario l'acquisto di circa 200 esemplari aggiuntivi.
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A partire dal 1962 il Governo Indiano inizia a dedicarsi anche alla ricerca aerospaziale e costruisce il sito di lancio equatoriale di Thumba, dal quale nel 1963 avviene il primo lancio di prova di un razzo e dove due anni dopo viene istituito lo Space Science & Technology Center. E' del 1975 la messa in orbita del primo satellite scientifico di produzione nazionale, lo Aryabhata, lanciato con un vettore russo Kosmos 3M.
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Oggi l'India ha raggiunto la piena autonomia nella costruzione di satelliti e razzi e nel 2017 va ricordato il lancio con pieno successo di un vettore GSLV Mk. III dotato di motore criogenico di produzione nazionale che ha portato in orbita alta un satellite del peso di tre tonnellate.
Ai successi dell'Agenzia Spaziale di Stato (ISRO - Indian Space Reserach Organisation), capace già nel 2014 di inviare sonde scientifiche in orbita su Marte, si è aggiunto recentissimamente quello del lancio del piccolo Vikram-S, primo vettore privato indiano, che promette di abbassare drasticamente i costi per il lancio di satelliti di dimensioni ridotte.
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Per poter preservare, illustrare e tramandare quella che è stata l'evoluzione tecnologica del'industria aeronautica e spaziale indiana, HAL ha deciso di costituire un piccolo museo. Fondato nel 2001 come parte dello HAL Heritage Center, si trova a Bangalore (nello stato di Karnataka), che è anche la città in cui la HAL (e la grande maggioranza delle altre industrie di componentistica aeronautica e spaziala indiane) ha sede. Il museo, immerso nel verde di un bioparco, ospita una interessante selezione di velivoli, esposti principalmente sotto tettoie all'esterno della struttura principale.
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Quest'ultima contiene invece fotografie e pannelli che ripercorrono in ordine cronologico la storia della HAL e dell'aeronautica in India, le principali tappe che ne hanno segnato la storia (con interessante documentazione fotografica d'epoca), numerosi modelli, un simulatore di volo, un teatro per i documenti audiovisivi, la ricostruzione di una di torre di controllo (particolarmente credibile dato che è possibile vedere la pista del vicino aeroporto internazionale) e una fornita libreria.
Tra i velivoli esposti, tutti interessanti per chi proviene dalla nostra parte di mondo e praticamente impossibili da vedere altrove, ci sono sia esemplari di produzione locale (come lo HAL l'Ajeet, lo HAL "Marut", ed il mockup dello LCA, da cui e' stato derivato l'attuale HAL "Tejas"), che altri prodotti su licenza, in particolare di progettazione britannica, come un BAC "Canberra" o un de Havilland "Dove".
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Il museo si trova sulla HAL Old Airport Road, nelle adiacenze dell'aeroporto internazionale di Bangalore, ed è facilmente raggiungibile con uno degli innumerevoli "Tuk Tuk" (i caratteristici taxi a triciclo indiani) presenti ad ogni angolo di strada. L'ingresso al sito, che vale certamente la visita, è a pagamento ed è previsto un supplemento nel caso si intendano fare fotografie o girare video.
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