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Nell'ambito delle iniziative atte a festeggiare il Centenario dell'Aeronautica Militare, sono in corso di svolgimento ad Orbetello le celebrazioni per il 90° Anniversario della "Crociera Aerea del Decennale".

Organizzata in collaborazione con l'"Associazione Trasvolatori Atlantici" e le Istituzioni cittadine, si è svolta lo scorso 20 Maggio nei locali della Polveriera Guzman di Orbetello l'inaugurazione di una Mostra Itinerante della Aeronautica Militare e della mostra tematica organizzata dalla locale associazione filatelica, con la collaborazione di Poste Italiane (presente con uno speciale annullo postale dedicato all'evento).

La celebrazione, che si è svolta in due sessioni, una mattutina ed una pomeridiana, alla presenza di autorità civili e militari della provincia di Grosseto, ha visto tra gli altri gli interventi delle Autorità cittadine e dei "padroni di casa" dell'A.T.A., del Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, del Prof. Gregory Alegi, giornalista e storico aeronautico, e dell'Ing. Filippo Meani, Coordinatore del "Savoia Marchetti Historical Group".

Gli interventi degli ospiti si sono alternati alla proiezione di interessanti documentari realizzati con rari filmati d'archivio dalla Aeronautica Militare che hanno documentato la preparazione e l'esecuzione delle due Trasvolate Atlantiche guidate da Italo Balbo.

La prima, la cosidetta "Crociera Aerea Transatlantica Italia-Brasile", vide la partecipazione di dodici idrovolanti Savoia-Marchetti S.55A che, partiti dall'idroscalo di Orbetello il 17 Dicembre 1930, arrivarono dopo sette tappe a Bahia, in Brasile, il 15 Gennaio del 1931.

Questa prima impresa non fu priva di rischi ed incidenti, che causarono la morte dell'intero equipaggio dell'esemplare immatricolato I-BOER (comprendente il Cap. Boer e il Ten. Barbi Cinti ai comandi, il Serg. Motorista Imbastari ed il Serg. Nensi) e quella del Sergente Fois imbarcato sull'esemplare immatricolato I-RECA.

Nonostante gli incidenti, la trasvolata fu comunque un enorme successo: per lo stesso Balbo, la cui notorietà e prestigio crebbero notevolmente, per l'intera Regia Aeronautica, di cui fu esaltata la capacità organizzativa, e in definitiva per l'immagine dell'Italia stessa, che consolidava il proprio status di nazione all'avanguardia tecnologica.

Il successo di questa prima crociera spinse Balbo e i vertici della Regia Aeronautica a programmarne una seconda, ancora più ambiziosa, che avrebbe visto la partecipazione di un numero più che doppio di velivoli, venticinque, per celebrare il decimo Anniversario della costituzione dell'Arma (da cui il nome di Crociera Aerea del Decennale con cui viene ricordata).

I piani originali prevedevano una circumnavigazione del globo, ma sia per motivi di costo che a causa dei conflitti in corso lungo la rotta (specificatamente quello tra Russia e Giappone) e delle difficoltà nell'ottenere le autorizzazioni diplomatiche necessarie per l'attraversamento di queste zone di guerra si optò per una crociera transatlantica con destinazione Chicago, negli Stati Uniti, che avrebbe sfruttato la pubblicità della "Century of Progress", l'esposizione universale che si teneva in occasione del centenario di fondazione della città.

Il velivolo scelto per l'impresa fu una versione migliorata dello S.55 denominata S.55X (nella cui sigla la "X" indica appunto il decennale) che vide come principali migliorie la sostituzione degli originali motori Fiat A.22R a 12 cilindri con gli Isotta-Fraschini "Asso 750" a 18 cilindri, insieme ad importanti aggiornamenti avionici.

I venticinque velivoli, dopo una lunga e meticolosa preparazione, partirono il 1 Luglio 1933 dall'idroscalo di Orbetello ai comandi di Italo Balbo e arrivarono a Chicago dopo sette tappe. L'arrivo a Chicago fu ancora una volta trionfale e il prestigio della nostra nazione crebbe a dismisura insieme a quello dell'uomo che aveva guidato l'impresa.

A differenza della prima trasvolata, che di fatto era un volo di consegna (in quanto i velivoli erano stati acquistati dal Brasile e non tornarono indietro), per questa seconda crociera era previsto il ritorno in Italia, e dopo ulteriori bagni di folla in tutte le sei tratte di riavvicinamento, i ventiquattro velivoli superstiti (uno, l'esemplare I-RANI, andò perduto durante il rientro in un incidente che provocò anche la morte del Ten. Squaglia, che si aggiungeva a quella del Serg. Motorista Quintavalla a bordo dello I-DINI, avvenuta durante il viaggio di andata e portando a sette il contributo di vite umane richiesto dalle due Crociere) ammararono all'idroscalo di Ostia il 12 Agosto 1933, accolti da una folla oceanica.

Gli interventi delle personalità presenti hanno voluto illustrare l'importanza che hanno avuto le crociere transatlantiche sotto vari punti di vista, al di là di quello puramente propagandistico: di progresso tecnologico, ricordando come le conquiste tecnologiche in un dato settore hanno sempre ricadute e benefici nella vita di ognuno di noi e di come l'evoluzione tecnologica non debba fermarsi, di prestigio per l'intera nazione, di capacità produttiva e di sviluppo del settore aeronautico, ma sopratutto hanno voluto sottolineare un concetto, ovvero che, qualunque sia l'impresa che viene tentata, la sua riuscita deriva dalla attenzione e dalla cura con cui essa viene preparata.

Il successo, in qualunque campo, non si inventa ma è funzione di una efficiente organizzazione, di addestramento, di maniacale cura dei particolari, di una meticolosa programmazione e di un perfetto lavoro di squadra, ed è questo insegnamento l'eredità più importante che le Crociere Aeree hanno lasciato al nostro Paese e in particolare alla moderna Aeronautica Militare.

Al termine degli interventi dei relatori sulla parte prettamente storica dell'impresa, l'Ing. Meani ha quindi illustrato ai presenti i progressi di un progetto che sta riportando in vita una copia museale di S.55X.

Di questo incredibile idrovolante, che è stato il vanto tecnologico della nostra nazione e protagonista delle celebrazioni in atto, purtroppo rimane un solo esemplare originale al mondo (dei circa 170 costruiti), conservato in Brasile, nella versione civile S.55C.

Essendo un velivolo storicamente importante anche per quella nazione (utilizzato da João Ribeiro de Barros per la traversata atlantica del 1927), non c'è alcuna speranza, e non sarebbe comunque corretto, che possa venirne chiesto il rientro in Italia e per questo motivo l'unica via per poter esporre un esemplare di questo modello così importante anche nel nostro Paese consiste nel costruirne una replica.

Nel 2015, in occasione del Centenario dalla fondazione della Società Idrovolanti Alta Italia (SIAI), come fu successivamente denominata la Savoia-Marchetti, si decise di dedicarsi alla realizzazione di una "replica originale" del capolavoro dell'Ing. Alessandro Marchetti utilizzando i piani di costruzione originali di cui il gruppo "seniores" della SIAI è custode.

I lavori sul velivolo sono tuttora in corso in una officina del Museo Aeronautico di Volandia, nelle immediate vicinanze dell'aeroporto di Malpensa (VA), e le difficoltà che il nutrito gruppo di storici, tecnici ed esperti, volontari e in gran parte ex-dipendenti della SIAI di Sesto Calende ha dovuto affrontare in questa impresa sono state molte. Prima perché si è voluto che il velivolo fosse realizzato con le stesse tecniche in uso negli anni '30, e poi che fosse una copia identica, non solo esternamente ma anche internamente.

Per questo tutto il lavoro è stato svolto a mano, come usava all'epoca, e con il contributo per la realizzazione di particolari specifici del velivolo di numerose ditte del polo aeronautico e artigianale varesino. Il velivolo monterà un componente originale d'epoca, il motore di avviamento Garelli, mentre i motori Isotta-Fraschini saranno repliche realizzate in poliuretano ad alta densità, unico particolare non ricostruito con i materiali originali, e adotterà colori e marche del velivolo utilizzato da Italo Balbo durante la Crociera del 1933, l'esemplare I-BALB.

Il completamento e l'esposizione dell'idrovolante nel Museo di Volandia sono previsti per i primi di Settembre e non abbiamo dubbi che ne diventerà in tempi brevi una delle principali attrazioni.

Le celebrazioni per l'Anniversario delle Crociera del Decennale proseguirannno ad Orbetello il prossimo 27 Maggio con la Santa Messa e la deposizione di corone che si terrà nel "Parco delle Crociere" alle ore 10, a cui seguiranno gli interventi dei soci dell'A.T.A. ed il concerto della Banda della Aeronautica Militare a partire dalle ore 15 presso l'Auditorium "Giovanni Paolo II", per poi concludersi il 4 Giugno a partire dalle 10:30 presso la stessa struttura con una mostra di veicoli storici e le successive conferenze sulla Crociera del Decennale, sulla Regia Aeronautica, sui motori aeronautici negli anni '30 e sugli idroscali di Orbetello e Ostia, che sono parte integrante della storia di queste imprese.

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